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Cosa accade dallo Psicologo...

Miti e leggende sullo Psicologo

La professione di psicologo è avvolta da una serie di miti e leggende legati ad informazioni provenienti spesso da film e romanzi, per cui andare dallo psicologo significa: analizzare sogni, stendersi su di un lettino, "parlare".

Di fronte all'idea di andare da uno psicologo è facile avere pensieri quali: "non sono matto", "non mi va di andare a parlare dei fatti miei con un estraneo", "costa tantissimo"...

Chi è lo Psicologo?

Lo Psicologo è un professionista che ha conseguito una laurea quinquennale in Psicologia, è abilitato tramite Esame di Stato universitario all'esercizio della professione ed è regolarmente iscritto al proprio Albo Professionale.

Il colloquio psicologico è una prestazione sanitaria utilizzata esclusivamente dallo Psicologo, che non può essere utilizzata da altre figure professionali (educatori, assistenti sociali, filosofi, infermieri).

Qualsiasi persona può controllare che uno Psicologo sia iscritto all'Albo Nazionale degli Psicologi, inserendo nel sito il nome e cognome del professionista.


Chi è lo Psicologo e Psicoterapeuta?

E' uno Psicologo (in genere clinico), che dopo la laurea quinquennale e dopo aver conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione, intraprende un percorso di specializzazione quadriennale in Psicoterapia.

Esistono vari approcci terapeutici e vari ambiti di specializzazione (infanzia, adolescenza, età adulta).

Il mio approccio terapeutico è l'Analisi Transazionale Psicodinamica e mi occupo prevalentemente di adolescenti ed adulti, in un setting individuale. Questo significa che nella stanza di lavoro si ritrovano in genere solo due persone: io e la persona che richiede la consulenza.

Cosa accade dallo Psicologo?

La persona che richiede una consulenza di tipo psicologico "porta" la propria richiesta di aiuto ad un professionista che, attraverso un processo di valutazione clinica costituito da colloquio psicologico, osservazione comportamentale e strumenti psicodiagnostici, giunge ad un quadro abbastanza chiaro del problema presentato.

Lo Psicologo progetta dunque un "piano di trattamento", ossia un intervento mirato per quella specifica persona, che si sviluppa in più incontri, in genere a cadenza settimanale. In base alla problematica presentata ed alla sua complessità si deciderà, in accordo con il cliente, se progettare un intervento di sostegno individuale, un percorso di colloquio clinico individuale focale, o un intervento di psicoterapia a medio e/o lungo termine.


A cosa mira l'intervento psicologico?

Senza entrare nello specifico delle diverse situazioni personali, ogni intervento psicologico, di qualsiasi approccio si tratti, mira ad un cambiamento di aspetti disfunzionali attivati dalla persona e responsabili del mantenimento della propria difficoltà e del proprio malessere. L'obiettivo è dunque il benessere, a cui la persona può mirare, mettendo attivamente energia nel proprio processo di cambiamento, con l'aiuto di un professionista.


Cosa non è una consulenza psicologica:

  • Un momento per sfogarsi e per parlare: sebbene il colloquio clinico passi attraverso le parole e l'importanza che esse hanno, l'incontro psicologico è un momento di costruzione di qualcosa di nuovo per la persona che richiede aiuto.
  • Una chiacchierata amichevole: sebbene l'incontro psicologico passi imprescindibilmente attraverso la relazione umana empatica tra due persone, parlare con uno Psicologo non può considerarsi una chiacchierata amichevole poiché si sta usufruendo di una prestazione professionale sanitaria, mirata al cambiamento di un aspetto di sè disfuzionale al proprio benessere.
  • Un momento per ricevere consigli: lo Psicologo non da consigli, nè da soluzioni magiche al cliente, ma lo aiuta a capire come risolvere da solo i propri problemi.
  • Un consulto per ricevere indicazioni psicofarmacologiche: lo psicologo non prescrive farmaci, né da indicazioni in merito, per le quali bisogna rivolgersi al proprio medico di base e/o ad un medico psichiatra.
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